La città dell'accoglienza. Cultura urbana e spazio pubblico a Trento al tempo del Concilio
La ricerca si inserisce nel solco dei più recenti studi di urban history che hanno posto in evidenza le molteplici forme della comunicazione nei contesti urbani del Rinascimento europeo e italiano in particolare. Il case study della città di Trento costituisce, per le sue peculiarità geopolitiche, una formidabile cartina di tornasole per documentare la struttura e l’evoluzione del tessuto sociale e della vita quotidiana nella prima età moderna. In particolare è indagato in forme organiche il panorama urbano del XVI secolo, quando la città conobbe un profondo rinnovamento urbanistico, patrocinato da un ceto dirigente costituito da nuove classi imprenditoriali e da professionisti provenienti dal mondo tedesco e dall’Italia settentrionale. Ospitando il Concilio (1545-1563), la città completò così uno straordinario sviluppo politico ed economico, ma mutarono anche luoghi e attori della ritualità urbana e della comunicazione politica, forme di eventi cerimoniali e di intrattenimento pubblico. Indagini sulla gestione dei luoghi dell’ospitalità (taverne, alberghi), di incontro (piazze, librerie, spezierie) e di transito (dogane e vie di comunicazione), andranno a costituire una prima geografia urbana dell’accoglienza e della mobilità nella città cinquecentesca.
La ricerca, condotta su documentazione di produzione pubblica (estimi, bandi, avvisi, fogli volanti), privata (lettere, atti notarili) e di cultura materiale (fonti iconografiche, mappe, manufatti), persegue obiettivi scientifici diversificati. Innanzitutto, da un punto di vista strettamente accademico, la ricerca intende collocare il caso di Trento nell’ambito del recente dibattito storiografico internazionale di urban history e di storia della comunicazione. Il secondo obiettivo, di carattere espositivo e divulgativo, prevede la collaborazione con istituzioni museali come Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali (Trento) e Per Via. Museo Tesino delle Stampe e dell’Ambulantato (Pieve Tesino, Trento). Il terzo s’inserisce infine nell’ambito delle Digital Humanities. I materiali prodotti potranno infatti confluire in una piattaforma fruibile da vari supporti digitali. In tal senso, un modello di ricerca dal forte impatto tecnologico è costituito dal progetto Hidden Florence, che ha prodotto un’App sulla Firenze rinascimentale