Prospettive di genere sulla transizione postbellica: collaborazioniste e partigiane a processo

FBK Aula Piccola

Fondazione Bruno Kessler - Polo delle Scienze Umane e sociali

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Fondazione Bruno Kessler - Polo delle Scienze Umane e sociali

Rispetto al totale degli imputati coinvolti nei processi per collaborazionismo e nella “giustizia antipartigiana”, le donne rappresentano una netta minoranza. Tuttavia, lo studio dei singoli casi mette in luce specificità che non trovano corrispondenza negli equivalenti maschili e che chiamano in causa, quale elemento rilevante ai fini del giudizio, il portato socio-culturale storicamente connesso con la dimensione del “femminile”. Questa “giustizia di genere” – messa in atto entro un contesto di monopolio maschile – richiama l’immaginario dell’eterno femminino, teso tra il profilo materno e quello della virago; allo stesso tempo, delinea un “secondo processo” di stampo morale, imperniato sulla sfera intima e sessuale delle donne chiamate alla sbarra, che stigmatizza comportamenti non imputabili ma percepiti come devianti a livello di opinione pubblica. In questo senso, la giustizia istituzionalizzata – ordinaria e straordinaria – dialoga con altre forme di giudizio sociale, dalle punizioni sommarie e comunitarie agite contro le “collaborazioniste orizzontali”, traditrici in quanto “amanti del nemico”, al biasimo destinato alle partigiane, tacciate di promiscuità sessuale, colpevoli di aver “tradito la casa” e di aver imbracciato le armi. Inoltre, nelle aule di tribunale avviene un depotenziamento della componente politicamente rilevante dell’esperienza delle imputate affine a quello perseguito, a livello discorsivo, fuori dalle Corti. Infatti, benché antitetiche, sia la scelta delle saloine che quella delle resistenti sono ricondotte dalle narrazioni pubbliche a paradigmi famigliari e sociali, lette come espressione di un maternage naturalizzato. In conclusione, se analizzate a partire dalle prospettive dei gender and cultural studies, le fonti giudiziarie mettono in dialogo la transizione postbellica italiana con periodizzazioni di più ampio respiro, intersecando l’evoluzione del diritto e la storia politica, ma anche la cristallizzazione attraverso i secoli dei modelli maschili e femminili. Allo stesso tempo, individuano una relazione tra l’azione giudiziaria – volta a produrre narrazioni ufficiali, con intento pedagogico – e le coeve pratiche di pacificazione e normalizzazione in atto a livello sociale, mettendo in luce attriti specifici entro il percorso di democratizzazione. Infatti, questo si configura come teso tra le spinte emancipazioniste delle cittadine e quelle conservatrici diffuse a livello popolare e istituzionale, atte a chiudere la “parentesi di eccezionalità bellica” restaurando la tradizionale gerarchia sessuale; allo stesso modo, risulta attraversato dall’aporia storicamente individuabile tra “femminile” e Stato moderno, condensata nello iato tra uguaglianza formale ed effettivo riconoscimento di una soggettività politica.

 

Relatrice: LIDIA CELLI

 

Coordinamento scientifico: Camilla Tenaglia e Cecilia Nubola, FBK-ISIG

Ciclo di seminari:Storie in costruzione. Nuovi orizzonti della storia contemporanea

 

L’iniziativa è valida ai fini del diritto/dovere di assolvimento all’obbligo di aggiornamento dei docenti previsto dai vigenti accordi contrattuali del comparto scuola.

L’evento si terrà in lingua italiana.

La presentazione avverrà in presenza in Aula Piccola FBK fino ad esaurimento posti e in modalità online.

E’ obbligatoria la registrazione entro il 26 settembre 2024 alle ore 12.00.

Relatori

  • Lidia Celli - Speaker
    Università di Padova
    Ha conseguito il Dottorato di ricerca in storia contemporanea presso l’Università di Urbino. I suoi studi riguardano soprattutto la storia italiana tardo ottocentesca e novecentesca e si muovono tra ambito storico, filosofico e antropologico, prestando particolare attenzione alle categorie di genere, marginalità e devianza. Ha collaborato come educatrice e formatrice con l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Forlì-Cesena, con il Centro per la pace di Cesena e con l’associazione Deina. Attualmente è coinvolta in attività di ricerca promosse dagli Istituti Storici di Torino e Pesaro.

Registrazione

La registrazione a questo evento è richiesta.

Registration closed on 26/09/2024.

Scadenza: 26 settembre 2024 ore 12:00

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Organizzatori

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