Tra rimozione e celebrazione. De Gasperi nella riflessione storiografica e nel calendario civile

FBK Aula Grande
Fondazione Bruno Kessler - Polo delle Scienze Umane e sociali
Da simbolo della conservazione a padre dell’Europa | Paolo Pombeni, Università di Bologna
Anniversari e celebrazioni degasperiane | Maurizio Ridolfi, Università della Tuscia
Modera: Maurizio Cau, Istituto Storico Italo-Germanico della Fondazione Bruno Kessler
Il primo incontro del ciclo “Quel che resta di Alcide. Viaggio nelle memorie della Repubblica” ci propone di affrontare la figura di Alcide De Gasperi come “caso storiografico”.
Già all’indomani della sua morte, infatti, i suoi contemporanei devono confrontarsi con l’eredità dello statista: un’eredità certamente ingombrante, che se da un lato può fungere da legittimazione per chi miri ad accreditarsi come suo “erede”, dall’altro rappresenta un termine di paragone impegnativo e scomodo specialmente all’interno della Democrazia cristiana. Ha inizio così un percorso memoriale ambiguo e a tratti contraddittorio, che, oscillando tra celebrazione e rimozione, finirà spesso per “addomesticare” l’eredità di Alcide De Gasperi, rendendola in molti casi uno strumento da usare all’occorrenza più che un reale riferimento.
Si pongono su questa scia gli interventi di Paolo Pombeni e di Maurizio Ridolfi, due tra i più autorevoli storici dei sistemi politici italiani, che ci condurranno a ritroso a scoprire come è cambiata l’immagine di Alcide De Gasperi che la storiografia e le celebrazioni pubbliche hanno restituito al Paese. Un’occasione per comprendere i meccanismi che guidano la memoria pubblica e orientano, consapevolmente o meno, la nostra considerazione del passato.
La partecipazione agli incontri è libera e gratuita fino ad esaurimento dei posti disponibili ed è riconosciuta ai fini dell’aggiornamento del personale insegnante.
Per informazioni: [email protected] o 0461314247
La rassegna è organizzata dalla Fondazione Trentina Alcide De Gasperi e dall’Istituto Storico Italo-Germanico della Fondazione Bruno Kessler, con il patrocinio del Comune di Trento e la collaborazione della Fondazione Museo storico del Trentino.