Da diritto a privilegio: la (re-)invenzione di pratiche di controllo delle armi all’indomani della Grande guerra

FBK Aula Piccola

Fondazione Bruno Kessler - Polo delle Scienze Umane e sociali

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Fondazione Bruno Kessler - Polo delle Scienze Umane e sociali

 

Immagine:
La Esquella de la torratxa:
periódich satírich, humorístich, il-lustrat y lilterari:
Any XLII Número 2164 – 1920 agosto 27, Biblioteca Virtual de Prensa Historica.

All’indomani della Prima guerra mondiale, l’Europa conobbe una rivoluzione silenziosa ma di cruciale importanza. Per decenni, il possesso e l’uso di pistole e fucili era stato un diritto per milioni di cittadini europei, e solo pochi paesi avevano introdotto misure di controllo preventivo per l’accesso alle armi. Durante la Grande guerra, mentre milioni di soldati pesantemente armati combattevano nelle trincee, i civili venivano disarmati per garantire la sicurezza del fronte interno. Il disarmo dei civili in tempo di guerra non era di certo una novità ma la Prima guerra mondiale rappresentò in tal senso un punto di non ritorno che trasformò il possesso delle armi da diritto a privilegio che solo lo stato poteva concedere. Il controllo preventivo tramite la concessione di licenze e porti d’arma divenne la norma in Europa per i decenni a venire.
Focalizzandosi su alcuni casi studio (Germania, Gran Bretagna, Spagna e Italia), questo intervento analizza i cambiamenti legislativi e istituzionali attorno a questo tema cruciale, facendo dello studio del possesso e uso di armi da fuoco da parte di civili una lente interpretativa per studiare più profonde trasformazioni sociali e culturali. Fu proprio all’indomani della guerra mondiale che il controllo sul possesso delle armi in mano ai civili emerse come una necessità sociale ampiamente accettata e uno dei pilastri della sovranità statale, influenzando le forme di cittadinanza, le culture della sicurezza e le attribuzioni dello stato.

 

MATTEO MILLAN | Università di Padova

 


Coordinamento scientifico: Camilla Tenaglia, FBK-ISIG

Ciclo di seminari: “Storie in costruzione. Nuovi orizzonti della storia contemporanea”


L’iniziativa è valida ai fini del diritto/dovere di assolvimento all’obbligo di aggiornamento dei docenti previsto dai vigenti accordi contrattuali del comparto scuola.

 

L’evento si terrà in lingua italiana.

La presentazione avverrà in presenza in Aula Piccola FBK fino ad esaurimento posti e in modalità online.

E’ obbligatoria la registrazione entro il giorno 12 maggio 2025 alle ore 12.00.

 

Relatori

  • Matteo Millan - Speaker
    Università di Padova
    Matteo Millan è professore ordinario presso l’Università di Padova. Ha ottenuto il dottorato di ricerca in Scienze storiche presso l’Università di Padova nel 2011. Nel 2013-2015 è stato associate fellow dell’History Faculty dell’Università di Oxford e fellow del Modern European History Research Centre, grazie a una borsa Marie Curie co-finanziata da Gerda Henkel Foundation. Nel 2015-2016 è stato postdoctoral fellow presso il Centre for War Studies dell’University College Dublin. Nel 2015 ha ottenuto dall’European Research Council uno Starting Grant per il progetto ‘The Dark Side of the Belle Époque. Political Violence and Armed Associations in Europe before the First World War. Nel 2024 ha ottenuto un ERC Consolidator Grant per il progetto EU-GUNS - "A Continent Disarmed? Gun Culture, Gun Control and the Making of Western Europe (ca. 1870-1970)" Matteo Millan si occupa di violenza politica nella storia italiana ed europea nella prima metà del Novecento. Ha pubblicato tre monografie: The Blackshirts’ Dictatorship Armed Squads, Political Violence, and the Consolidation of Mussolini’s Regime (Abingdon: Routledge, 2022), Squadrismo e squadristi nella dittatura fascista (Rome: Viella 2014), Guerra di Servizi. Tra Italia e Svizzera, la rete informativa della Resistenza (Padova: Il Poligrafo 2009).

Registrazione

La registrazione a questo evento è richiesta.

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Organizzatori

L'iniziativa è stata realizzata anche grazie al contributo della Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della Cultura.

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