Trentino stregato. Per una storia della stregoneria nel Principato e nella Diocesi di Trento (secoli XVI-XVIII)
Negli ultimi decenni, gli studi sulla stregoneria si sono orientati verso approcci sempre più articolati, integrando prospettive di genere, antropologia culturale e sociologia. A partire dagli anni Settanta, il legame tra persecuzione e identità femminile è stato ampiamente indagato, anche grazie ai contributi teorici di René Girard e Erving Goffman. A questa prima fase è seguita, dalla fine degli anni Novanta, un’intensa analisi delle fonti inquisitoriali, volta a ricostruire le modalità della repressione e i meccanismi culturali che hanno generato la figura della strega.
Il progetto si inserisce in questo dibattito, proponendo un rinnovato sguardo sulla cultura materiale delle donne accusate di stregoneria nel Trentino tra XVI e XVIII secolo. Attraverso l’esame di inventari, indici e documenti processuali, si intende indagare il ruolo degli oggetti – strumenti rituali, amuleti, elementi della quotidianità – non solo come prove nei processi, ma come indicatori di credenze, pratiche e saperi alternativi. L’analisi di questi elementi sarà affiancata dallo studio delle rappresentazioni del Sabba nelle fonti trentine, mettendo a confronto le credenze delle accusate con quelle dei giudici e degli inquisitori.
L’obiettivo è contribuire a una rilettura critica delle persecuzioni nel contesto alpino, evidenziando le dinamiche culturali e materiali che hanno definito la costruzione sociale della stregoneria nell’età moderna.
Partners
- INQUIRE (International Center For Research For Inquisitions- Università di Bologna)
- El Museo Canario
- Museo etnografico Trentino San Michele
- Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme
- Comune di Brentonico